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Quarant.eno #9 | ARPEPE, Rosso di Valtellina 2017

Arpepe

Per non dimenticare le bottiglie stappate e farci compagnia a distanza. Aspettando, rinchiusi tra casa e cantina, che passi la bufera; esorcizzando virus vecchi e nuovi, e sognando l’inizio di un mondo migliore.
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Per superare gli inevitabili cedimenti di questi tempi, può essere utile fare qualche progetto per il futuro. Non servono grandi voli pindarici, anche immaginare un semplice viaggio, da fare quando sarà possibile, è di conforto.

Io tornerei volentieri alle terme Banchi Vecchi di Bormio, tra le più affascinati che abbia frequentato; e visto che non sono proprio comode da raggiungere, per il sottoscritto, credo ci metterò qualcos’altro da fare nei paraggi. No, non sono interessato allo shopping a buon mercato di Livigno, molto meglio fiondarsi da ARPEPE, ad un’oretta di macchina, tra vigne di spettacolare pendenza e una cantina incastonata nella montagna.

Tutto bello, ma soprattutto tutto buono. Per come la vedo io, da qui escono alcuni dei vini italiani più originali e intriganti, capaci di esaltare il carattere del nebbiolo delle Alpi e di farlo vibrare in maniera inequivocabile.

Per credere, basta provare il semplice Rosso di Valtellina 2017. Devo essere onesto, qualche versione recente mi aveva lasciato perplesso per il sorso eccessivamente sottile e scarno, ma questa è una meraviglia assoluta. Ovvio, è sempre un vino scarico e sussurrato, però ha sapore da vendere e una delicata polpa dolce che ne amalgama l’essenza. Tra i migliori che abbia mai bevuto.

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