
Si diceva (link): la 2018 sembrerebbe una bella annata per i bianchi campani, stando ai primi assaggi. Di base sottili e slanciati, ma non necessariamente slavati, insipidi, crudi.
Tra le zone che evidenziano più i pregi che i limiti del millesimo c’è senza dubbio il Sannio, naturalmente a partire dai suoi migliori vini a base Falanghina. Diverse le opzioni degne di nota, ma se dovessi portarne via una e una sola: Preta 2018 di Alexia Capolino Perlingieri.
Non certo una novità in senso stretto, anche se l’azienda di Castelvenere (con vigne a Solopaca) ha a mio avviso letteralmente cambiato marcia nell’ultimo lustro, con risultati interessanti un po’ su tutta la gamma (Sciascì Rosso 2015, ad esempio). Focalizzandosi su uno stile di Falanghina tutt’altro che immediato, ma molto riconoscibile: naso praticamente muto in uscita, frutto quasi scarnificato e nessun ammiccamento fermentativo ad anticipare un sorso “teutonico” per misura e nerbo.
Siete comunque fuori strada se vi aspettate l’ennesimo bianco monodimensionale dei nostri tempi. Il profilo verticale è completato da apporti più gioiosi e primaverili di stampo floreale, officinale e agrumato, via via più evidenti con la sosta in bottiglia, di solito. Così come l’iniziale frustata “malica” si trasforma rapidamente in sapore nella seconda parte di bocca, innescando un irresistibile effetto mojito: dolce, acido, salato, linfatico, tutto insieme.
Vino sempre più identitario, da stappare e valorizzare in momenti diversi dell’anno e del pasto, sbicchieramento incluso. Lo permette anche un prezzo decisamente competitivo: € 6,60 + iva (listino operatori ho.re.ca.), presumibilmente poco sopra i 10 euro a scaffale.
Capolino Perlingieri
Via Marraioli, 58 – Castelvenere (BN)
Tel. 0824 971541 – 335 8367123
www.capolinoperlingieri.com
info@capolinoperlingieri.com
Ettari totali di vigneto: 12
Bottiglie annue prodotte (media): 30.000