
Capanno Day #3 | Chapelle–Chambertin ‘11 Tremblay Vs Corton Clos du Roi ‘06 Chandon de Briailles
Nove amici, una ventina di bottiglie, la cucina densa di anima del Capanno di Spoleto, un padrone di casa con una marcia in più come Mauro Rastelli, tanta voglia di giocare e godere. Il racconto a puntate di una giornata speciale a mezzo Wine Tweet, partendo dalle “sfide di abbinamento”: il miglior vino possibile come miglior accompagnamento possibile dei piatti pensati per scandire oltre sei ore di pappatoria.
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Tenzone numero tre
Chapelle–Chambertin 2011 Cécile Tremblay
VS
Corton Clos du Roi 2006 Chandon de Briailles
Arbitra: Scalinata di Chianina al forno
Che roba è? In effetti il piatto è raro e la parte dell’animale che finisce dritta dritta in forno ancor di più. Noi ci siamo fidati, anche per via della provenienza certificata Etrusco, uno dei più bei progetti carnivori di nostra conoscenza. From farm to fork, direbbero quelli fighi per sintetizzarne la filosofia.
La scalinata, dicevamo, altro non è che la parte anteriore della pancia, quella più in alto e vicino al collo (disossata, dunque ad effetto “scalinata”, da cui il nome). Da animale femmina, stavolta, a garanzia di carne ben infiltrata e dal grasso succulento. La cottura al forno deve essere comunque attenta, bagnata e sfumata di continuo durante il percorso, al fine di preservarne la consistenza cremosa e regalare fragranza alla crosta.
La sfida perde subito un contendente di prestigio: la bottiglia di Château Lafleur ’88 non è in grado di giocare e viene scartata tra giuste imprecazioni e moccoli assortiti. Sul campo di battaglia restano lo Chapelle-Chambertin 2011 di Cécile Tremblay, tra i Borgogna rossi più buoni ad oggi assaggiati, in riferimento al problematico millesimo, e il Corton Clos du Roi 2006 di Chandon de Briailles. Che si aggiudica la tenzone di abbinamento grazie ad una presa tannica più incisiva e sgrassante, affatto sguarnita di polpa. Un vino convincente, speziato come si deve; mai troppo ossuto, rustico o eccessivamente crepuscolare.
Prova d’autore che non basta per agguantare lo scettro del migliore in assoluto, finito allo Chapelle dell’astro nascente Tremblay: delizioso nel suo complesso, preciso nell’apporto tostato, perfettamente amalgamato ad un frutto carezzevole e coinvolgente.
Capanno Day #1 | Clos des Perrières ’07 Grivault Vs Meursault ’06 Coche-Dury (link)
Capanno Day #2 | Chambertin ’13 Trapet Vs Bonnes-Mares ’06 Drouhin-Laroze (link)
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